Nella convivenza de facto, ovvero nella situazione in cui una coppia coabita senza aver sottoscritto un contratto di convivenza, emergono aspetti giuridici rilevanti che influenzano i diritti e le responsabilità delle parti coinvolte. È fondamentale comprendere che, in assenza di un contratto di convivenza, le dinamiche legali possono variare notevolmente da quelle del matrimonio e da quelle stabilite nel contratto di convivenza. Gli aspetti giuridici da considerare nella separazione tra conviventi sono:
- Diritti Patrimoniali e Successori: In assenza di un contratto di convivenza o di un matrimonio, le leggi sulla successione ereditaria possono non garantire automaticamente i diritti del convivente sopravvissuto in caso di decesso del partner. In questi casi è necessario l’intervento di un avvocato per la cura degli aspetti della tutela del convivente superstite, anche relativamente agli aspetti della reversibilità della pensione. Per non avere dubbi è fondamentale redigere un testamento o un accordo successorio per assicurare la tutela dei propri beni e delle risorse finanziarie in favore del partner.
- Diritto alla Proprietà Coniugale: In molti casi i conviventi di fatto non hanno diritto automatico alla proprietà acquisita durante la convivenza. La divisione dei beni e l’individuazione della quota proprietaria possono essere complesse e richiedere prove di contributo finanziario o di lavoro nella gestione dei beni condivisi.
- Diritti dei Figli: Nel caso in cui ci siano figli nati da una convivenza di fatto è fondamentale stabilire la paternità con il riconoscimento e, in caso di rottura del legame di convivenza, stabilire gli accordi legali riguardo al sostegno finanziario e affidamento condiviso.
- Protezione Legale in Caso di Separazione: Senza un contratto di convivenza la separazione tra due persone che hanno vissuto insieme può comportare problemi nella divisione dei beni e nella gestione delle questioni finanziarie, patrimoniali e di sussistenza. L’intervento di un avvocato per la separazione può essere cruciale per risolvere tali questioni in modo equo.
- Assistenza Sanitaria e decisioni Mediche: In caso di gravi problemi di salute, il convivente che non è protetto da un contratto di convivenza potrebbe non avere automaticamente il diritto di prendere decisioni mediche per l’altro partner. Un accordo di rappresentanza legale in materia di salute possono tornare utili per stabilire chiaramente tali diritti.
- Diritto alle prestazioni Sociali: La convivenza di fatto influenza il diritto alle prestazioni sociali o agli incentivi fiscali dal momento che è registrata al Comune di residenza della coppia. È bene consultare un avvocato per comprendere quelle sociali e un esperto finanziario per comprendere quelle fiscali.
- Protezione dalla Violenza Domestica: Le leggi sulla violenza domestica possono applicarsi anche alle coppie non sposate o conviventi di fatto registrate o meno. Qualora si verifichi violenza o abuso all’interno della convivenza è possibile ricorrere alle misure di protezione legali disponibili per garantire la sicurezza e l’incolumità del partner a rischio.
Ecco le principali domande alle quali rispondere in caso di dubbi sui principali diritti in caso di separazione e tra conviventi,
- D – A cosa si ha diritto dopo 5 anni di convivenza?
- R – In caso di separazione e fine della convivenza, la legge italiana riconosce diritti e doveri ad ogni membro della coppia a prescindere dal tempo che hanno trascorso insieme. Tuttavia, bisogna dimostrare che 2 persone formino una coppia o con il contratto di convivenza o, in caso di convivenza di fatto senza registrazione, con le prove del loro legame affettivo di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale.
- D – Diritti e doveri in caso di separazione dei conviventi con figli
- R – Riguardo ai figli, in caso di separazione dei conviventi, la legge stabilisce gli stessi diritti e gli stessi doveri dei coniugi legati dal vincolo del matrimonio. Anche in caso di separazione tra conviventi, il giudice riconosce l’interesse primario del minore e, in caso di figli maggiorenni, le stesse condizioni di mantenimento dei figli nati dal matrimonio. Per cui, come nel matrimonio, sarà necessario versare all’ex partner convivente genitore, un assegno periodico mensile per le spese ordinarie del figlio e partecipare a quelle straordinarie.
- D – In caso di separazione dei conviventi a chi spetta la casa di proprietà?
- R – Se in regime di condivisione dei beni ovvero se la casa è stata acquistata da entrambi, entrambi sono proprietari e hanno il diritto di abitarla ovvero ognuno ha diritto alla sua quota di proprietà. Se uno dei due ci vuole vivere dovrà riconoscere il canone di locazione per il 50% che spetta all’altro convivente. Ovviamente in presenza di figli il diritto di abitarla spetta al genitore con cui risiede il figlio minorenne o che ne cura la tutela.
- D – A chi spetta il diritto di abitare la casa in caso di separazione tra conviventi?
- R – Se finisce la relazione tra conviventi anche se uno dei 2 è il proprietario della casa non può buttare fuori l’altro senza incorrere in sanzioni. Tuttavia, nei casi meno complicati il convivente non proprietario potrebbe avere almeno 6 mesi di tempo per cercare un nuovo alloggio dove poter vivere, a meno che non sia in stato di bisogno ed allora potrebbe avere diritto al mantenimento in proporzione alla durata della convivenza.
- D – Chi paga il mutuo della casa in caso di separazione dei conviventi?
- R – Se il muto è stato sottoscritto da uno solo e uno solo dei conviventi è il proprietario della casa, egli sarà il responsabile nei confronti della banca ed è lui che dovrà pagare il mutuo. Nel caso in cui il titolare del mutuo non sia il convivente assegnatario della casa che copre il mutuo, può chiedere la compensazione con l’eventuale assegno di mantenimento per il convivente che vi risiede con il figlio. Se, invece, il mutuo è intestato ad entrambi i conviventi entrambi sono obbligati nei confronti della banca e nel caso in cui uno dei 2 non paghi, la banca può rivalersi sull’altro convivente cointestatario.
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