La mediazione familiare è un istituto introdotto come ausilio alle coppie in fase di separazione o divorzio o, già separate e divorziate, per aiutare i coniugi a organizzare al meglio le relazioni familiari, in particolar modo, laddove vi siano figli minori o nuovi compagni. Al di là ogni aspetto giuridico la separazione ed il divorzio sono certamente eventi della vita molto impegnativi, che possono causare forti disagi non solo economici ma anche psicologici e morali, anche negli anni successivi alla definizione della procedura di separazione o divorzio, con la costituzione di nuovi nuclei familiari. Ecco perché per le suddette procedure il Legislatore ha previsto la figura del mediatore familiare, a cui i coniugi possono rivolgersi per chiedere aiuto sia nella relazione tra loro, sia nel loro rapporto con la prole. Proviamo a capire quale può essere l’importanza di affidarsi a un mediatore familiare in una situazione tanto delicata e come le scelte prese dai coniugi possano impattare notevolmente anche sul benessere e sullo sviluppo psico-fisico dei figli.
La mediazione familiare e la sua importanza per raggiungere un accordo
Nell’ambito della separazione e del divorzio capita spesso di sentir parlare di mediazione familiare come strumento fondamentale da sfruttare nel percorso di riorganizzazione delle relazioni in campo familiare, durante una separazione o un divorzio. Comprendere la psicologia della separazione e del divorzio non è affatto semplice, ma è quanto il professionista della mediazione familiare si propone di fare.
A differenza dell’avvocato esperto in diritto di famiglia che assiste i coniugi nelle procedure giudiziali di separazione e divorzio avanti il Tribunale, il mediatore familiare è sempre una figura terza e neutrale nei confronti dei coniugi. Il mediatore familiare è un professionista caratterizzato da multidisciplinarietà, con competenze in ambito, giuridico, sociologico e psicologico che svolge il ruolo di facilitatore alla comunicazione ed al dialogo tra i coniugi che sono in conflitto.
L’intervento del mediatore: imparzialità nella gestione del conflitto
Il compito del mediatore familiare è sostanzialmente quello di sviluppare ed elaborare un programma per giungere alla separazione in modo più sereno possibile, al fine di soddisfare sia le richieste dei due coniugi in fase di distacco, che il benessere dei figli. La mediazione familiare è quindi uno strumento molto importante per risolvere i conflitti familiari, aiutandoli a trovare nuove soluzioni. Il mediatore familiare è, quindi, un professionista che lavora focalizzandosi sui rapporti tra i soggetti dell’intero nucleo familiare. L’obiettivo di questa figura, quindi, è quello di provare con ogni mezzo e strumento a riaprire il dialogo tra i due coniugi e individuare lo spirito collaborativo che è inevitabilmente andato perduto durante il protrarsi della loro relazione. L’impatto psicologico della mediazione familiare sulla separazione e/o sul divorzio è qualcosa di cui tener conto, visti i numerosi benefici che può produrre.
Il mediatore familiare facilita il benessere psico-fisico dei figli delle coppie che hanno scelto di porre fine al loro rapporto di coniugio o che hanno difficoltà.
Uno degli aspetti più importanti in relazione alla mediazione familiare è certamente legato alla grande attenzione che viene posta nei confronti dei figli. È abbastanza facile intuire come il mediatore cercherà di rivolgere il focus dell’attenzione sempre nei loro confronti, in modo tale da dare una mano ai genitori a fare le scelte più adatte anche e soprattutto nei loro interessi. La serenità psicologica dei figli sia durante la fase di separazione o divorzio, sia successivamente e il loro sviluppo psico-fisico sono aspetti molto delicati di cui tener conto.
La mediazione è molto importante per capire quale sia il sacrificio di vivere all’improvviso da separati, coinvolgendo sia l’aspetto economico-patrimoniale, sia quello dei figli con particolare attenzione all’affidamento condiviso dei figli. I processi di mediazione non negano il conflitto, ma cercano di arrivare a un punto comune condiviso, a fissare degli obiettivi congrui per tutti, a risolvere problemi di comunicazione tra i coniugi e a porsi come obiettivo una scelta educativa comune tra gli ex coniugi, al fine di svolgere al meglio e, per la serenità dei figli, la capacità genitoriale e quindi della bigenitorialità.
Il ruolo dell’avvocato matrimonialista e quello del mediatore familiare
Nella mediazione familiare, se da un lato l’avvocato rappresenta i coniugi nelle controversie meramente tecniche sotto il profilo giuridico, il sostegno dello psicologo è di ausilio per meglio comprendere le dinamiche familiari e quanto è suggerito ai coniugi durante la procedura di mediazione familiare. L’intervento dello psicologo serve a mettere in evidenza e a rendere consapevoli i genitori che hanno deciso di interrompere la loro relazione, di focalizzare la loro attenzione sul loro rapporto e su come confrontarsi ed approcciare la separazione e/o il divorzio con i figli. Diverse ricerche e studi hanno messo in evidenza come il divorzio possa condizionare i bambini. Alcuni dati aiutano certamente a comprendere i potenziali effetti negativi di una separazione o un divorzio.
- Il 25% dei figli minorenni di genitori divorziati ha maggiori difficoltà a terminare gli studi della scuola superiore. Una percentuale decisamente superiore rispetto al 10% dei figli in regime di matrimonio tra i coniugi che presentano la stessa difficoltà.
- Il 30% dei figli di genitori che hanno un matrimonio stabile ha bisogno di trattamenti psicologici e di correzioni del loro modo di intendere e vivere le relazioni. La percentuale arriva fino al 60% in caso di genitori che hanno scelto il divorzio.
- In caso di divorzio, piuttosto frequentemente, i figli piccoli, ma anche quelli adolescenti, finiscono per avere un gran numero di conflitti con la figura genitoriale paterna.
Per tutti questi motivi, nel caso i coniugi decidano di interrompere la vita coniugale, lo Studio Legale Sagone consiglia di farsi assistere da uno psicologo coordinatore genitoriale per affrontare la risorsa della mediazione familiare, e raggiungere un equilibrio nel nuovo contesto familiare creatosi.
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