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Spiare il coniuge è reato ma la Cedu sdogana la corrispondenza fedifraga

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In molte cause di divorzio la prova del tradimento non si può opporre in giudizio, perché spesso è quella prodotta da uno dei coniugi che scopre il tradimento, dai messaggi del cellulare o dalle email trafugate di nascosto. La prova così ottenuta non si può opporre, perché leggere di nascosto, senza autorizzazione, i messaggi delle chat nel cellulare o usare le credenziali di accesso all’account di posta elettronica, anche se ottenuti in precedenza con il consenso del partner, è un reato come stabilito dalla Corte di Cassazione. “In relazione alle e mail, non rileva la circostanza che in precedenza il coniuge o il partner abbia fornito all’altro le credenziali di accesso al suo account di posta elettronica, se le stesse vengono utilizzate in un’occasione successiva e senza autorizzazione”. Infatti, secondo quanto stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione con le sentenze n. 2905/19 del 22/01/2019 e n. 2942/19 del 22/01/2019, ogni volta che si leggono le chat o le mail del coniuge, del convivente o di chiunque altro, anche un collega di lavoro, si deve chiedere una specifica e autonoma autorizzazione. 

 

Quando è possibile utilizzare la corrispondenza privata in un giudizio di divorzio

 

In alcuni giudizi di separazione o divorzi, laddove necessiti approfondire determinate circostanze, per dimostrare una relazione extraconiugale è possibile utilizzare in sede giudiziale la corrispondenza personale di e mail e chat, perché la violazione è da considerarsi un reato di lieve entità, punibile con ammenda oppure perché il comportamento del coniuge entrato in possesso della corrispondenza personale del partner, non ha violato la legge. Generalmente, infatti, utilizzare informazioni personali e conversazioni segrete in un giudizio di separazione o divorzio, non è sufficiente per violare la privacy altrui. Tuttavia è bene chiarire che per poter leggere la corrispondenza privata di qualcuno si deve sempre chiedere il consenso, anche quando si abbia il sospetto fondato che lo smartphone o la casella di posta elettronica possono contenere le tracce di un tradimento

 

La corrispondenza del coniuge fedifrago nel divorzio. 

 

A sostegno di quanto detto finora si aggiunge la recente decisione della Cedu. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha stabilito, infatti, con sentenza della Camera nel caso M.P. c. Portogallo, ricorso n. 27516/14, che i messaggi privati pubblicati dal proprio coniuge su un sito di incontri possono essere usati in giudizio dagli avvocati nella causa di divorzio, al fine di stabilire una responsabilità condivisa e sempreché la divulgazione della corrispondenza abbia un effetto limitato sulla sua privacy. 

 

Le email prodotte in giudizio per provare la corresponsabilità del divorzio 

 

La Corte di Strasburgo era stata chiamata ad esaminare il caso di una donna che si era lamentata del fatto che il marito non fosse stato condannato, per aver inserito nel dossier della causa di divorzio i messaggi che lei aveva scritto da sposata a degli uomini su un sito di incontri. Un’azione che secondo la ricorrente rappresentava una violazione del segreto della corrispondenza e della sua privacy. La Cedu, tuttavia, si è pronunciata a favore dei giudici portoghesi ritenendo in particolare che “gli effetti della divulgazione dei messaggi contestati sulla vita privata del ricorrente erano limitati”, in quanto “sono stati divulgati solo nell’ambito di procedimenti civili” ai quali il pubblico ha accesso “limitato”. 

 

Il caso del divorzio da coniuge residente in un altro paese dell’Unione Europea

 

Nel caso esaminato dalla CEDU, la coniuge spagnola residente a Madrid, moglie di un portoghese, aveva deciso di avviare le procedure di divorzio presso il Tribunale di Madrid. Ma il marito ha presentato ricorso al tribunale di Lisbona chiedendo che i bambini avuti dalla relazione coniugale fossero rimpatriati e che la loro residenza venisse stabilita in Portogallo. Aveva poi allegato alla richiesta le e-mail trovate precedentemente sul computer di famiglia e che la moglie aveva scambiato con degli uomini su un sito di incontri. Per provare i rapporti extraconiugali avuti dalla moglie durante il matrimonio, il marito aveva, quindi, prodotto le email anche nel giudizio di divorzio aperto in Portogallo.

 

In quali casi e a quali condizioni può essere usata in giudizio di divorzio la corrispondenza privata del coniuge

  

Anche per il diritto portoghese l’accesso al contenuto delle lettere, email, chat, messaggi ecc senza il consenso dell’autore è punibile penalmente. A parere della CEDU, però, i tribunali portoghesi hanno trovato un giusto equilibrio tra gli interessi in gioco. Da un lato il diritto della ricorrente al rispetto della sua vita privata e, dall’altro, il diritto del marito a una ragionevole opportunità di presentare il suo caso nei due procedimenti civili. 

 

Anche la Cassazione Italiana si è già espressa relativamente alla prova di addebito, scaturita da sms e pagamenti online  

 

Con l’ordinanza  n. 3879/2021 la Corte di Cassazione in Italia si è espressa sulla richiesta di addebito della separazione al marito, dopo che la moglie ha prodotto in giudizio sms ed email con i pagamenti dell’account che il marito aveva aperto su un sito di incontri online. Il marito aveva chiesto l’inammissibilità dei mezzi di prova che, però, la Corte ha respinto. Analoga decisione presa dalla Corte con l’ordinanza n. 9384/2018, nella quale la Corte ha escluso la violazione della Privacy e la possibilità di utilizzare messaggi e email private, in un caso di divorzio per violazione degli obblighi coniugali.  

 

Le e mail fedifraghe lette con il consenso del coniuge opponibili nella causa di divorzio

 

Nel caso della pronuncia della CEDU e del caso di Lisbona, l’accesso ai messaggi di posta elettronica è stato possibile perché era stata la ricorrente a concedere a suo marito il pieno accesso al suo account di posta elettronica sul sito di incontri e, di conseguenza, questi messaggi facevano parte della vita privata della coppia. Anche secondo la Corte il punto non è poi così pacifico, specie nella situazione di conflitto tra i coniugi. Tuttavia la Corte di Strasburgo ha ritenuto che non c’erano ragioni sufficienti per sostituire la valutazione espressa. Infine, con riferimento alla presentazione delle mail private nel procedimento di divorzio, la Cedu ha concordato con la Corte d’appello di Lisbona sulla pertinenza di questi messaggi nel procedimento civile che doveva dar luogo ad una valutazione della situazione personale dei coniugi e della famiglia. Tuttavia, l’aspetto della tutela della privacy non è venuto meno, perchè  in queste situazioni l’interferenza nella vita privata derivante dalla divulgazione di tali informazioni deve comunque essere limitata a quanto strettamente necessario. E nel caso preso in esame lo è stato, essendo i messaggi stati divulgati solo nei procedimenti civili e l’accesso pubblico ai file limitato. 

Ogni caso di separazione e divorzio è un caso a sé, che va esaminato e giudicato nell’ambito della norma generale, ma risente delle circostanze specifiche che lo caratterizzano.

 

 

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