Il testamento biologico comunemente detto o DAT, disposizioni anticipate di trattamento, non richiedono di norma l’assistenza o la consulenza di un avvocato. Ma in ordine al testamento, che può riguardare il cosiddetto suicidio assistito per malattia grave, la possibilità, o meglio la necessità di indicare la persona che assisterà in tale percorso, diventa uno degli aspetti rilevanti dal punto di vista giuridico nell’istituto del testamento biologico.
Cosa dice la legge sulle volontà espresse nelle DAT, sul testamento biologico, sul deposito nei registri del Comune
Il testamento biologico previsto dalla legge entrata in vigore il 14 dicembre 2017, dal titolo, “Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari”, prevede il diritto della persona a stabilire anticipatamente le sue volontà, relativamente al fine vita, nel caso in cui si trovi nella posizione di non poterlo fare. In sostanza con il testamento biologico una persona può disporre in anticipo del trattamento sanitario, con il quale scegliere il tipo di assistenza cui dare il proprio consenso.
Come si redige e dove si deposita e i requisiti del testamento biologico
Ci sono vari modi per redigere, depositare e rendere efficace il testamento biologico che può essere redatto da una persona maggiorenne e capace di intendere e di volere. Il testamento biologico firmato davanti a un notaio o a un pubblico ufficiale, deve essere depositato e iscritto nel registro dei testamenti biologici del Comune di residenza. Ma ciò che sembra semplice, può nascondere rilevanze giuridiche inaspettate per la sfera del soggetto ed anche dei suoi familiari.
Ecco cosa dice la Legge sul testamento biologico. Il rifiuto del Comune di Napoli e la decisione del Tribunale
L’Ufficiale di Stato Civile del Comune non può rifiutarsi di dare seguito alla richiesta di iscrizione del testamento biologico nei registri del Comune, perché il suo rifiuto incide nella sfera giuridica del titolare del testamento non avendo facoltà. Il Tribunale di Napoli si è già espresso in proposito condannando il Comune di Napoli, che non aveva ottemperato all’articolo 4 comma 1, della legge n. 219/2017 che prevede: “ogni persona maggiorenne, capace di intendere e di volere, in previsione di una eventuale futura incapacità di autodeterminarsi può, attraverso disposizioni anticipate di trattamento (DAT), esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali, e può procedere alla nomina di un fiduciario che ne faccia le veci e la rappresenti nella relazione con il medico e con le strutture sanitarie“.
Il comma 6, inoltre, dispone che “le DAT devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata autenticata. Ovvero per scrittura privata consegnata personalmente dal disponente presso l’ufficio dello stato civile del Comune di residenza del disponente medesimo che provvede all’annotazione in apposito registro ove istituito oppure presso le strutture sanitarie, quando ricorrono i presupposti di cui al comma 7“.
Cosa si può chiedere con le DAT nel testamento biologico, il ruolo del Fiduciario e differenza con l’eutanasia
Il testamento biologico non è un vero e proprio testamento classicamente inteso. Con le DAT si può chiedere, in via generica, di non essere rianimati o intubati o di vietare di avviare trattamenti nel caso in cui si vada comunque a versare in uno stato vegetativo o d’incoscienza. Ma nel caso in cui il medico crede di poter evitare queste situazioni e salvare il paziente, può decidere di disattendere le Disposizioni Anticipate di Trattamento. Anche questo è un aspetto rilevante che incide nella sfera giuridica del soggetto che ha espresso la sua volontà con le DAT, insieme alla figura del Fiduciario.
Il ruolo del Fiduciario nel Testamento Biologico o biotestamento. Il ruolo del medico
È forse l’aspetto più delicato del Testamento Biologico, oltre all’individuazione dell’effettivo stato per il quale il disponente (colui che redige il biotestamento), decide in anticipo di non acconsentire al trattamento sanitario disposto dai medici per determinate patologie. Il fiduciario è una figura di relazione tra il disponente del biotestamento e il medico che serve per avere la garanzia che siano ottemperate le volontà espresse nelle DAT. Tuttavia, la legge prevede solo la facoltà di nominare il fiduciario nel testamento biologico, che quindi non è obbligatorio. Le disposizioni previste nel Testamento Biologico e che riguardano il Fiduciario sono:
- l’accettazione della nomina di fiduciario;
- l’eventuale rinuncia alla nomina di fiduciario;
- la revoca della nomina di fiduciario.
In ogni caso, ciò che succede relativamente alla presenza o meno del fiduciario non pregiudica l’efficacia delle disposizioni contenute nelle DAT. Tuttavia, le volontà espresse non devono essere ritenute giuridicamente vincolanti in ogni caso. Infatti, qualora le DAT appaiano:
- palesemente incongrue;
- non corrispondenti alla condizione clinica del disponente;
- superate rispetto a nuove terapie capaci di offrire concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vita;
il medico, in accordo con il fiduciario, potrà disattenderle. Nel caso di conflitto tra il fiduciario e il medico la decisione è rimessa alla magistratura ed è uno dei casi per cui il testamento può prevedere la necessità di essere assistiti da un avvocato.
La differenza tra testamento biologico ed eutanasia
L’eutanasia non può essere una disposizione prevista nel testamento biologico. Ovvero con il Testamento Biologico non si possono disporre trattamenti sanitari contrari alle leggi. Ecco qual è la differenza tra testamento biologico ed eutanasia. Disporre il rifiuto di un certo trattamento sanitario, non vuol dire automaticamente scegliere di porre fine alla propria esistenza.