Il termine Grooming online indica il processo di adescamento in rete da parte di un adulto nei confronti di un minore.
Le nuove tecnologie sono ormai da molti anni parte integrante della vita di ognuno e gli adolescenti, con la loro vulnerabilità e immaturità, sono i soggetti maggiormente esposti ai rischi del web.
Per gli adolescenti, infatti, internet e i social networks rappresentano un luogo d’incontro, un’espansione del proprio sé. Il mondo virtuale diventa, quindi, utile per testare le varie identità che ogni individuo si crea nel corso dell’adolescenza, costituendo un luogo di sperimentazione e di estensione della propria identità e ponendosi come uno spazio di riflessione intima e di affermazione pubblica. In questo modo il mondo virtuale favorisce l’intrecciarsi continuo della dimensione individuale con quella collettiva e mette in luce il bisogno di appartenenza ad un gruppo e di identificazione e riconoscimento da parte dell’esterno, fondamentali per un adolescente.
Le nuove tecnologie permettono all’adulto maschile abusante di avere un primo incontro con il minore adescando e mantenendo l’anonimato. L’autore del grooming online studia bene la vittima prima di agire, in modo tale da avere meno possibilità di essere scoperto.
Cos’è l’adescamento online, come avviene, come si manifesta
Grazie ai Social i sexual offenders possono analizzare a fondo i profili dei minori, scoprendo gli hobbies, i luoghi maggiormente frequentati, la loro rete sociale. In questo modo l’adulto che opera il child grooming potrà mentire sulle proprie caratteristiche, risultando il più vicino possibile al ragazzo per ottenere la sua fiducia in tempi più o meno brevi.
Inizialmente l’adulto e il minore parlano di loro stessi, dei loro interessi, della loro vita quotidiana, scambiandosi più informazioni possibili o fotografie per scoprire di avere molte caratteristiche comuni.
Successivamente, una volta instaurata la fiducia, l’adulto inizia a parlare in modo più informale rivelandosi disponibile nei confronti del minore per parlare di qualsiasi argomento; intanto cercherà di scoprire quanto il minore sia seguito dagli adulti di riferimento e, una volta assicuratosi che nessuno oltre a lui e al minore può accedere alle conversazioni, potrà provare a manipolare il minore, ad esempio convincendolo che nessuno gli vuol bene e lo rispetta quanto lui stesso, accrescendo sempre di più la fiducia del ragazzo nei suoi confronti.
Infine, l’adulto che adotta il grooming inizia a parlare di sesso in modo delicato e attento per non perdere la fiducia del ragazzo e, se dovesse trovarlo disponibile, invierà foto pornografiche chiedendo di ricambiare il favore e, a questo punto, si sentirà libero di proporre un incontro offline. *
I fattori di rischio dell’adescamento online per i minori
Fattori di rischio che espongono al grooming online per ragazzi e minori sono:
- la mancanza di autostima;
- l’essere vittime di bullismo;
- avere un cattivo rapporto con i compagni, i genitori, gli insegnanti.
È spesso, infatti, in base alle sue relazioni off line che il ragazzo decide di rispondere alle richieste di persone conosciute on line.
Oltre ad utilizzare piattaforme e social online, i ragazzi utilizzano il web per giocare. I giochi online non sono sempre innocui, anzi spesso nascondono insidie non indifferenti in quanto contengono al loro interno delle chat con cui i ragazzi, anche sconosciuti fra loro, possono interagire.
Questo risulta problematico dal momento che molti adulti possono infiltrarsi facilmente nelle chat dei videogames con l’obiettivo di adescare un minore. Questo rischio aumenta vertiginosamente con i giochi di ruolo, nei quali la comunicazione con gli altri è necessaria.
Attraverso i giochi, i fattori di rischio aumentano e la fiducia potrà instaurarsi anche con ragazzi che hanno buone risorse familiari, sociali e personali in quanto giocando sei autorizzato a parlare con avversari e compagni di gioco e fare amicizia in questo modo con i pari non è raro e spesso è un’opportunità per trovare persone simili con cui potersi divertire anche offline. È quindi molto semplice cadere nella trappola di un adescatore, che potrebbe spacciarsi per un coetaneo ed ottenere così la fiducia anche dei ragazzi meno a rischio, dando loro informazioni su come superare un livello, guadagnare punti e facendosi trovare preparato sul videogioco in questione.
Gli ultimi anni difficili, in cui ci siamo trovati a vivere un periodo di isolamento forzato, hanno accentuato la già presente critica situazione portando un maggior numero di adolescenti ad abbandonarsi alla rete, non avendo modo di socializzare diversamente. Questa emergenza ha, infatti, necessariamente portato tutti ad avere come priorità la salute e ha creato ansia e preoccupazione ad ogni individuo. Gli adolescenti si sono trovati ad affrontare una situazione più grande di loro e a vedere che anche gli adulti erano in preda al panico e impotenti. È molto semplice per un ragazzo, in queste condizioni, lasciarsi consolare dal mondo del web, chiudendosi sempre di più nelle piattaforme che maggiormente lo soddisfano: social e videogames.
Come affrontare una situazione di adescamento online. Consigli degli esperti per prevenire l’adescamento online dei minori
Gli adulti di riferimento possono provare a parlare ai ragazzi di questa problematica, far presente i rischi nascosti nel mondo del web e aiutare i figli a non sentirsi abbandonati. È molto importante far presente ai ragazzi che le regole del mondo virtuale e del mondo reale sono le stesse, che si dovrebbero comportare con gli amici virtuali esattamente come si comporterebbero con gli amici reali ma prestando attenzione alla possibilità di profili falsi: spiegare loro che internet ha lapossibilità dell’anonimato e che non è scontato che chi gli si presenti in chat virtuali sia la stessa persona anche nella realtà.
I consigli degli esperti ai genitori per prevenire l’adescamento online dei minori.
Parlare con i ragazzi dei problemi reali presenti nel web, e non solo, aiuta a gestirli meglio e a prevenirli. Parlare con i ragazzi di sessualità, abusi, sex chat è da sempre molto difficile per i genitori.
È importante mantenere un equilibrio fra il rischio di diventare un amico e l’utilizzo di divieti e atteggiamenti autoritari. L’ideale sarebbe quello di mantenere una relazione autorevole con i figli, comprensiva ed empatica. Un aiuto concreto per poter agganciare un simile argomento può essere quello di guardare un film con i ragazzi e discuterne insieme alla fine della proiezione: parlare di un argomento quando non si è i diretti interessati ma, in questo caso, riferendosi ai protagonisti di un racconto, può essere più semplice sia per i ragazzi sia per i genitori.
Come parlare con i minori delle minacce online e dei pericoli dell’adescamento
Uno dei film che per primo ha affrontato il tema dell’adescamento online è Trust (2010). Pur non essendo una pellicola recente è purtroppo ancora molto attuale. Il titolo riesce già a dare un messaggio molto chiaro, “trust”, infatti, significa fiducia e la fiducia, come abbiamo osservato nel corso di questo articolo, è alla base di quasi tutti i rapporti che un adulto abusante instaura con la vittima. Il film è molto realistico, adatto ad un pubblico di minori fin dai tredici anni di età ma richiede, specie per i più giovani, un rimando da parte di un adulto che possa spiegare eventuali dubbi o perplessità. Il film descrive molto bene tutta la dinamica dell’adescamento online, dal primo contatto all’incontro reale. Inoltre, delinea anche il percorso di elaborazione del trauma da parte della protagonista (una ragazzina di quattordici anni) e le reazioni delle persone che le sono vicine, in particolare i suoi genitori.
I genitori sono chiamati a vigilare e a cercare di circoscrivere i possibili pericoli. La comunicazione e la condivisione di idee risulta fondamentale per ridurre o prevenire diverse problematiche, e la visione di film o serie tv può essere di concreto aiuto per iniziare questo arduo compito genitoriale.
L’importanza della collaborazione tra genitori, insegnanti e autorità per prevenire l’adescamento online
Il dialogo genitori-figli è fondamentale, così come sono altrettanto importanti la tutela normativa dei minori e la prevenzione, in quanto spesso la legge è chiamata ad intervenire quando i fatti sono accaduti con irrimediabili conseguenze. Pertanto, è stata ritenuta, dalla ormai uniforme Giurisprudenza, alquanto pericolosa l’abitudine di alcuni genitori, di pubblicare senza il consenso dell’altro genitore, fotografie dei figli minori sui social, senza pensare alle conseguenze.
Alcune recenti sentenze, tra cui Tribunale di Rieti 7.03.2019, hanno espressamente ribadito il concetto, secondo le quali la mera pubblicazione delle foto dei minori sui social è un atto di per sé pregiudizievole e con provvedimento d’urgenza può esserne richiesta la rimozione, oltre al risarcimento del danno.
Sono, certamente coinvolte più questioni con riferimento al consenso dei soggetti esercenti la responsabilità genitoriale:
- la tutela della vita privata e dell’immagine dei minori;
- la tutela della riservatezza dei dati personali;
- il rispetto di quanto riportato nella Convenzione di New York 20.11.1989, artt. 1 e 16, comma 1.
La continua evoluzione dei sistemi di diffusione delle immagini legate allo sviluppo del web ha spinto ad adeguare il Codice Privacy, che «ha fissato il limite di età da applicare in Italia a 14 anni, espressamente prevedendo che, con riguardo ai servizi della società dell’informazione, il trattamento dei dati personali del minore di età inferiore a quattordici anni è lecito a condizione che sia prestato da chi esercita la responsabilità genitoriale».
*queste sono le fasi dell’adescamento online descritte da O’Connel in una ricerca del 2003 dell’università di Lancashire, dove vengono descritti cinque momenti di conversazione fra l’adulto e il minore in chat, prima dell’eventuale incontro off line: 1. Friendship forming stage; 2. Relationship forming stage; 3.risk assessment stage; 4.exclusivity stage; 5.sexual stage
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